Una galea ferma nel porto di una città senza nome, in un tempo indefinito.
Il racconto si apre con la presentazione del protagonista, dal nome alquanto evocativo: Sfortunato. Durante il suo turno di guardia viene avvicinato da un ragazzo di nome Crispino deciso a imparare alcune tecniche marinaresche. Tra un bicchiere e l'altro Crispino racconta al marinaio dell'esistenza della famigerata Isola delle Donne, governata dalla bellissima Calipso. Un'oasi paradisiaca nel mezzo dell'oceano, visibile solo ai pochi che credono nella sua esistenza. Tale isola si dice essere popolata solo da esseri femminili, ragazze giovani e belle per l'eternità.
Inizia dunque il viaggio della galea Speranza, finalmente libera da legami economici e da obblighi burocratici.
Il racconto si anima quando sulla rotta incontrano un galeone pirata che minaccia i loro averi e la loro stessa sopravvivenza.
Dopo uno scontro la galea viene conquistata dal pirata Barbacalla e dalla sua "ciurma di sbandati".
Dopo svariate peripezie i nostri eroi giungono finalmente sulla tanto agognata Isola delle Donne.
Cosa succederà alle aspettative e ai sogni dei protagonisti?
Un racconto leggero e burlesco che, se letto con il giusto pizzico di ironia, regala una piacevole ora di lettura. Ho trovato adeguato l'uso del romanesco inserito in alcuni dialoghi, perchè adatto alla spensieratezza del racconto.